Cronologia
12 settembre 2018
Il Consiglio dei Cardinali annuncia che Papa Francesco ha deciso di convocare una riunione con i Presidenti delle Conferenze Episcopali sul tema della “protezione dei minori”
23 novembre 2018
Papa Francesco ha designato i membri del Comitato organizzatore e i partecipanti
18 dicembre 2018
Viene annunciato che le lettere di invito sono state inviate ai partecipanti con la richiesta di incontro delle vittime
16 gennaio 2019
Comunicazione circa i lavori di preparazione dell’incontro. Viene indicato padre Francesco Lombardi, S.J. come moderatore delle sessioni plenarie
Il Pontefice ha spiegato bene la sua intenzione sul volo di ritorno da Panama: aiutare i vescovi a capire bene che cosa devono fare. In questo senso ha parlato di una “catechesi”, che comincia attraverso i presidenti delle conferenze.
1. Il Santo Padre vuole che essi prendano coscienza del dramma e della sofferenza delle vittime. Tutto questo per far sì che venga fuori con forza il senso della responsabilità in ogni vescovo come singolo individuo e come parte dell’insieme dei vescovi e nell’intera comunità, cioè la Chiesa.
2. Il Santo Padre vuole che essi sappiano come agire, quindi quali siano le procedure, i compiti che ai diversi livelli (vescovo diocesano, arcivescovo, conferenza episcopali, dicasteri vaticani) devono essere seguiti. Tutto questo porta ad una responsabilità reciproca e a dei compiti che ognuno ha nei confronti degli altri vescovi, nella Chiesa e nella società.
Questo suppone la “trasparenza” sui compiti, sulle procedure e sui modi in cui vengono attuati.
In questo modo si ricupera anche la credibilità della Chiesa e il sentimento la fiducia delle persone nei suoi confronti.
Il Santo Padre sarà presente per tutta la durata dell’Incontro
I Presidenti delle Conferenze Episcopali: 114 in totale
14 Capi delle Chiese Cattoliche Orientali
15 Ordinari che non appartengono a nessuna Conferenza Episcopale
12 Superiori Generali (uomini)
10 Superiori Generali (donne)
10 Prefetti dei Dicasteri Vaticani
4 Membri della Curia Romana
5 membri del Consiglio dei Cardinali
5 tra organizzatori, moderatore, presentatori
Totale: 190 persone
Per la lista dei partecipanti, clicca qui.
Dopo l’annuncio, avvenuto in occasione di una riunione del Consiglio di Cardinali, il 12 settembre scorso, alla fine di novembre il Papa ha nominato un Comitato organizzatore di quattro persone: il cardinale Blase Cupich, il cardinale Oswald Gracias, l’arcivescovo Charles Scicluna e padre Hans Zollner SJ, coadiuvato dalle dott.sse Gabriella Gambino e Linda Ghisoni, del Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita. Nel mese di dicembre è stata inviata una lettera ai partecipanti, con un questionario a cui rispondere entro gennaio e con l’invito a incontrare alcune vittime di abusi sessuali perpetrati dai membri del clero nei rispettivi Paesi.
La risposta al questionario è stata altissima (quasi 90%) e costituisce una ricca fonte di informazioni. Ci vorrà molto tempo per elaborare e valorizzare le numerosissime risposte, trattandosi perlopiù di risposte “aperte” e non “chiuse”. Le informazioni serviranno anche per approfondire gli approcci specifici nelle diverse culture, anche in un tempo successivo all’Incontro stesso.
Gli elementi fondamentali sono: preghiera e ascolto; relazioni e domande; lavori di gruppo; conclusioni del Papa.
I tre giorni vertono tre temi focali:
Ognuno dei temi viene articolato in tre relazioni. Ogni relazione si focalizzerà su uno dei temi cui è legato: la figura del Vescovo e le sue responsabilità; il rapporto del vescovo con gli altri vescovi; il rapporto del vescovo con il popolo di Dio e la società.
La scelta dei relatori è stata fatta in modo tale da rappresentare la varietà di continenti, di culture e di situazioni presenti nella Chiesa; tre di loro sono donne.
I nomi dei Relatori verranno comunicati nella Conferenza stampa del 18 gennaio.
Clicca qui per accedere alla lista delle relazioni e dei relatori.
Dopo ogni Relazione vi sarà un breve tempo dedicato domande e per le risposte del Relatore. In seguito i partecipanti si uniranno per formare dei gruppi linguistici per discutere le varie relazioni. I gruppi linguistici saranno 10; non saranno gruppi numerosi, ma conteranno una quindicina di persone, in modo che tutti abbiano la possibilità di esprimersi. I vari gruppi faranno poi una relazione breve che condivideranno con l’assemblea nella parte finale della giornata dei lavori. Lasceranno una relazione scritta per l’approfondimento successivo.
L’ascolto delle vittime e la comprensione della loro sofferenza è il punto di partenza necessario per un impegno serio contro gli abusi sessuali. È per questo che all’interno di questo incontro è previsto un momento dedicato alla loro testimonianza. Tuttavia, tale ascolto richiede un tempo adeguato, in realtà molto limitato durante l’Incontro.
Detto questo, l’ascolto principale è ciò che è stato richiesto ai partecipanti durante la preparazione all’Incontro, al fine che essi si rendano conto dell’esistenza e della gravità del problema nei loro Paesi.
Durante l’Incontro l’ascolto potrà essere solo e necessariamente limitato: un video con testimonianze all’inizio dei lavori; ogni sera, durante il momento di preghiera, ci sarà una testimonianza.
Naturalmente, l’Incontro intende promuovere la consapevolezza della necessità permanente dell’ascolto delle vittime.
Si tratta di un incontro ecclesiale, principalmente di pastori della Chiesa. Perciò la preghiera è essenziale. La responsabilità dei Pastori è davanti alla Chiesa e alla società – e questo è un aspetto importante dell’Incontro -, ma anzitutto davanti a Dio. Questo deve determinare il clima dell’Incontro, che è anche di “esame di coscienza” della Chiesa e di conversione, di domanda di perdono, di purificazione e di rinnovamento. La Liturgia penitenziale è un momento importantissimo dell’Incontro, come pure la Concelebrazione conclusiva prima di tornare ai luoghi della propria responsabilità e missione.
Non è previsto un documento conclusivo. La conclusione, nell’ambito dell’Incontro, sarà rappresentata dal discorso che il Santo Padre pronuncerà al termine della Liturgia che sarà celebrata la domenica mattina.
Ogni partecipante avrà un raccoglitore per i testi delle preghiere e liturgie, per i testi delle Relazioni tradotti nelle proprie lingue preferite, per le eventuali comunicazioni e gli altri testi e sussidi o vademecum che siano stati preparati in vista dell’Incontro. Naturalmente tutto questo materiale sarà pure disponibile in forma elettronica in modo da essere facilmente comunicato ai membri delle diverse Conferenze Episcopali e ad altre persone interessate.
Il pessimismo dipende da una attesa sbagliata. Non si risolvono definitivamente tutti i problemi della Chiesa in quattro giorni. Si tratta di una tappa di un lungo cammino, che la comunità ecclesiale ha iniziato da più di quindici anni e che continuerà a lungo in futuro. Il Papa ha spiegato bene che si tratta di dare un nuovo impulso che aiuti tutti i vescovi e quindi la Chiesa nel suo insieme a fare un passo in avanti nella direzione giusta in modo solidale.
Ma soprattutto molti risultati ci sono già stati, che senza l’Incontro non sarebbero arrivati o avrebbero tardato ancora. Le risposte numerosissime dei vescovi al questionario dicono la loro mobilitazione, così pure i loro colloqui con molte vittime dicono la crescita della loro sensibilità. Diverse Conferenze Episcopali hanno accelerato la preparazione e conclusione delle loro Linee Guida sul tema; altre hanno preso decisioni (ad esempio, la Conferenza Episcopale Italiana ha istituito un Servizio Nazionale per la Protezione dei minori). Altre normative che erano in preparazione giungeranno probabilmente a conclusione in occasione dell’Incontro.